mercoledì 30 giugno 2010

Fare la nanna: Estivill vs Pastafrolla

Faccio outing sui miei metodi (dis)educativi. E' giusto che sappiate come la penso, nel caso a qualcuno sia venuto in mente che io sia un'esperta di Figli e abbia qualcosa di insegnare a chicchessia. Purtroppo per me, l'unica cosa di cui sono esperta è l'infertilità, che mi ha fatto compagnia in maniera più o meno invadente per gli ultimi quindici anni della mia vita, e qualche altro tema di contorno; per il resto sono molto poco accademica e vado dove mi porta il cuore, perciò se mi ascoltate lo fate a vostro rischio e pericolo.

Sono reduce da una seduta di coccole pre-nanna col Cucciolo, e ho finalmente fatto pace con il mondo, che oggi, per tutta la giornata, mi è sembrato un enorme orrido videogame con continui passaggi al livello superiore, sempre più difficile. Una seduta di coccole con un duenne esperto è in grado di trasformare Godzilla in Winnie the Pooh in meno di mezz'ora; è per questo che proprio stasera mi sento di darvi il

Consiglio dis-Educativo numero 1

Lasciate che vostro figlio (piccolo) dorma dove gli pare (non nella cuccia del cane o sullo zerbino di casa però), è un modo di rispettarlo.
Io sono molto fortunata: mio figlio ha deciso di dormire con noi. Mi fa l'onore di stare con la sua schiena contro la mia per ore e ore di notte, qualche volta mi concede perfino di abbracciarmi col suo braccino piccolo e caldo, come fossi il suo Grande Orsacchiotto. Divide equamente le sue attenzioni tra me e il padre, però io sono più fortunata: il papà il più delle volte si becca i piedini in faccia con relativa tallonata sul setto nasale, a me tocca solo qualche testata ogni tanto.

Mio figlio ha scelto così, mia nipote Numero 2 preferisce il suo lettino, mio nipote Numero 3, che tra poco compie un mese, ha manifestato da subito gli stessi gusti del Cucciolo e dorme solo se può stare appiccicato a sua madre. Ma vaaaaaaa?

La nipote Numero 1 non dormiva e punto, passava le notti a giocare col padre. Il nipote Numero 4 pare non avere ancora effettuato un scelta definitiva: è combattuto tra il passare la notte a giocare con la sorellina e dormire appiccicato alla mamma. Pure lui. Ma vaaaaaaaa?

Scusate, ma dove caspita dovrebbe dormire un cucciolo secondo voi? Dove dormono i gattini, i cagnolini, gli scimmiotti, i coniglietti, i delfinetti, i pulcini, i rinocerontini, gli elefantini e i baby porcospini? Addosso alla mamma. Chi gliel'ha mai messa in testa quest'idea? Il codice genetico. I piccoli che preferivano dormire lontano dalla mamma non sono cresciuti a sufficienza per trasmettere il proprio codice genetico alla prole: sono stati mangiati molto prima.

Così quasi tutte le mamme del mondo animale continuano a tenersi vicino la prole durante la notte. Evidentemente non hanno letto Estivill.
Per chi non lo sapesse, il signor Estivill è un medico spagnolo esperto di sonno che ha scritto un libricino di poche pagine intitolato “Fate la nanna”, creando così il Metodo Estivill.

Ho interrotto la scrittura per andare a prendere il libro in questione e poter fare così citazioni precise. L'ho sfogliato e riletto un pò qui un pò là. Penso che meriti di essere commentato quasi riga per riga, quindi non sto a riassumerlo adesso perchè credo gli dedicherò un post intero. Per ora vi lascio solo questa perla di saggezza (a pag. 33 dell'edizione italiana Mandragora 1999)

Sicurezza: ecco la parola magica, la condizione necessaria e sufficiente per far capire al piccolo (di tre mesi, n.d.r.) che rimanere in culla da solo e conciliarsi il sonno coi propri mezzi sono le cose più naturali del mondo.

Con buona pace di gatte, elefantesse, balene & c.

La faccio breve perchè sul sonno e le abitudini ad esso legate si possono scrivere volumi. Vorrei solo che passassero due concetti:

Il primo, che nella maggior parte delle etnie i piccoli dormono con i genitori, è naturale, mentre il fatto di farli dormire in un'altra stanza è culturale. Solo una delle opzioni possibili.

Il secondo, che se un bambino vuole dormire con mamma e papà non è cattivo, è normale. E quello che invece preferisce il lettino non è “bravo”, è uno che preferisce il lettino e punto. I suoi genitori sono stati fortunati e devono essergli grati. Sperando che lo abbia scelto veramente, di dormire da solo, e che non vi sia stato costretto magari lasciandolo a piangere senza toccarlo come insegna il buon Estivill.

Un inciso importante.
Ci sono bambini che non dormono MAI, solo loro sanno come fanno, o dormono di giorno tenendo poi svegli i genitori tutta la notte. Bambini che semplicemente stanno svegli, o si rigirano tutta notte come dei frullini, anche se hanno accesso al lettone. Sono pochi ma esistono, e i loro genitori sono delle larve infelici che fanno una vita orrenda, perchè il mondo non si ferma ad aspettare che si riposino. In questi casi si tratta di sopravvivenza, a mali estremi estremi rimedi e quindi ben venga perfino Estivill, se dovesse funzionare.

Io penso che una cosa sia l'educazione e un'altra sia l'addestramento: qualcuno secondo me ogni tanto li confonde. Le tigri imparano a saltare nel cerchio di fuoco, i bimbi possono imparare a dormire da soli anche se preferiscono non farlo, per carità. Ma a che prezzo, per loro e per i loro genitori? Ne vale la pena?

Questo è un mondo difficile ragazzi, le coccole scarseggiano e gli schiaffoni abbondano, per tutti. E i bambini tra cinque minuti saranno grandi. Il cucciolo che si arrotola caldo contro di voi si trasformerà, prima di quanto crediate, in un omaccione con la barba ispida che verrà a trovarvi solo quando la moglie gliene darà il permesso.

Siete proprio sicuri che volete rinunciare a dormire vicini? Pensateci bene.

Buonanotte

Nessun commento:

Posta un commento

Se lo desideri puoi lasciare qui il tuo commento. Non sono graditi, e non saranno approvati dal moderatore, toni gratuitamente polemici e volgarità.

Cerca nel blog