giovedì 6 ottobre 2011

Stay Hungry, Stay Foolish

Tu che sei arrivata o arrivato qui perché hai un sogno e proprio non riesci ad arrenderti... Ascoltati questo, ti farà bene, credimi. E stare bene è l'inizio di tutto. Sono le parole di Steve Jobs, fondatore di Apple, buddista, pirata e sognatore: 24 febbraio 1955-5 ottobre 2011. Ciao, Steve, e grazie.

lunedì 2 maggio 2011

COME REAGISCONO I FIGLI IN ETA’ PRESCOLARE ALLA SEPARAZIONE


Ogni separazione, come ogni famiglia sono un mondo a sé, ma esistono dei 
comportamenti comuni alla separazione, che fanno parte del processo di 
adattamento e di “lutto” seguito alla decisione di genitori di separarsi. 
I figli reagiscono alla separazione dei propri genitori in maniera diversa a 
seconda dell’età e richiedono delle attenzioni diverse da parte dei genitori.
I bambini in età da scuola materna rispondono alla separazione dei genitori 
con un aumento “dell’angoscia da separazione”, che si manifesta con il pianto 
nel momento in cui uno dei due genitori si allontana o ritorna. Questa fase fa 
parte del normale processo di autonomia del bambino, ma nei casi di separazione 
dei genitori, si acutizza. I genitori in questa fase dovrebbero garantire ai 
bambini una continuità nel rapporto, con dei tempi e dei giorni specifici e 
regolari. In Mediazione consiglio sempre di fare un calendario della settimana 
per i bambini, suddividendo la giornata in fasce orarie (colazione, pranzo, 
merenda, cena, nanna) e identificandole con dei simboli, applicando ad ogni 
momento della giornata la faccina del papà, della mamma o dei nonni, in modo 
tale che per i bambini sia più facile identificare, con un linguaggio a loro 
comprensibile, con chi e quando trascorreranno del tempo durante la 
settimana. 
Consiglio inoltre al genitore che lascia la casa familiare, di telefonare ai 
bambini ogni giorno, dedicando loro tempo e attenzione. Non ha importanza se i 
bambini non vogliono rispondere e parlare al telefono, sapere che mamma o papà 
li hanno cercati li rassicura. 
Può succedere che in questa fase il bambino si svegli di notte, che abbia 
qualche incubo dovuto alla paura dell’abbandono. Consolarlo con dolcezza e 
rassicurarlo che è solo un brutto sogno e che mamma e papà gli vorranno sempre 
bene, che l’amore di una mamma e di un papà dura per sempre, solitamente li 
tranquillizza.
In questa fase possono esserci anche delle regressioni nelle tappe di 
crescita, per esempio può capitare che tornino a fare pipì a letto.
Non preoccupatevi è una fase di assestamento, i bambini vanno tranquillizzati 
e devono avere il tempo di metabolizzare i cambiamenti
I bambini che frequentano la scuola materna spesso non ci vogliono più andare 
o fanno i capricci, la cosa migliore anche in questo caso è rassicurarli, 
parlargli, ascoltarli ed essere sempre precisi e puntuali nell’andare a 
riprenderli.
Un altro atteggiamento che può manifestarsi in questa fase è l’aumento dell’
aggressività, i bambini hanno bisogno di sfogare la rabbia, il dolore e la 
paura. Si può aiutarli dando un nome e un posto alle loro emozioni, 
riconoscendole e legittimandole. 
Per esempio “… ho capito che sei arrabbiato e che hai paura, hai ragione, ma 
non ti devi preoccupare papà e mamma ti vorranno sempre bene…” .
Riconoscere, accettare e accompagnare questi cambiamenti dei bambini, senza 
drammatizzarli e senza accusare il partner, li aiuta ad affrontarli e a 
superarli.
La separazione dei genitori è sicuramente un evento destabilizzante, ma lo è 
ancora di più avere dei genitori che anche da separati continuano a litigare o 
ad avere degli atteggiamenti di incomunicabilità e freddezza. 
Il dolore della separazione si supera se ben gestito. Dopo una prima fase di 
metabolizzazione i bambini tornano ad essere sereni, ma occorre che i genitori 
abbiano la capacità di trovare una modalità non conflittuale di rapportarsi, 
per poter essere dei buoni genitori  in modo che un domani possano dire: ”I 
miei genitori mi sono stati vicino e mi hanno cresciuto anche da separati. Mi 
sono sentito amato e non conteso”. 
Laddove non sia possibile mantenere rapporti sereni con l’ex partner è 
consigliabile farsi aiutare da un Mediatore per trovare degli accordi condivisi 
e una modalità comunicativa costruttiva e non conflittuale.


Image: africa / FreeDigitalPhotos.net

mercoledì 27 aprile 2011

Incontro pubblico e gratuito su Separazione e Divorzio

Meglio tardi che mai vi segnalo questa interessante iniziativa, da non perdere se vi trovate ad affrontare una situazione problematica di coppia e se abitate nelle vicinanze di Milano. Ricordo che la dott.sa Grimoldi e la dott.sa Taglietti sono due valentissime professioniste che collaborano col sito e che conosco personalmente (non ho invece il piacere di conoscere gli altri esperti di persona, ma rimedierò)
L'incontro si terrà domani sera, 28 aprile 2010 presso la Sala Consiliare di San Giuliano Milanese in via De Nicola, 2 alle ore 21.

venerdì 25 marzo 2011

NEO-MAMME IN DIFFICOLTA’: LA DEPRESSIONE POST-PARTUM


Finalmente il momento tanto atteso è arrivato, la nascita di un figlio! E’ un momento intenso, magico, abbiamo superato (più o meno) brillantemente la tanto temuta esperienza del parto, siamo finalmente a casa, con questa creaturina tutta da scoprire e da amare eppure…qualcosa non funziona. O meglio tutto sembra “normale”, dall’esterno, ma ci si sente tristi, scoraggiate, stanche, esauste, senza energie da dedicare a sé e al piccolo nato.
I ritmi del sonno e dell’appetito sono alterati, e questo certamente fa parte del “pacchetto”! Si mangia quando si riesce,e non quando si ha fame, si dorme se e quando si può. Ma c’è qualcosa in più che non torna: manca il piacere di fare le cose, piccole e grandi di tutti i giorni, va persa la speranza di essere in grado di affrontare la vita, e il proprio compito di madre.
Questi sono alcuni dei sintomi della depressione post-partum, un disagio diffuso e del quale, fortunatamente, si parla in maniera sempre crescente. Un dato per tutti: ogni anno in Italia si ammala di depressione in gravidanza e nel post-partum circa il 16% delle neomamme.
E’ importante però distinguere tra “baby blues” e depressione post partum propriamente detta.
La maggioranza delle donne sperimenta

sabato 12 marzo 2011

Resistiamo, andiamo avanti e cresciamo pure!

Dopo il periodo di stanca, mi è tornata la voglia. Non è merito solo mio, sono le amiche che fanno miracoli a volte: anche le amiche virtuali, quelle di voi che mi hanno incoraggiata a non mollare, ad andare avanti.
Ho fatto la meravigliosa scoperta che questo sito, oltre che a me, ha dato qualcosa a qualcuno. Come scoprire l'acqua calda? No, per me no... E' stato bello.
Per farla breve: abbiamo una nuova collaborazione, guardate nel box qui a fianco. E tra poco, la sorpresa più grossa. Ma siccome devo finire di lavorarci su, e non mi piace vendere la pelle dell'orso eccetera eccetera, lo saprete solo quando saremo davvero pronte a partire.
Teneteci d'occhio, leggete, commentate i post delle nostre esperte che cominceranno a essere pubblicati con regolarità dopo il 20 di questo mese. Ne vedrete delle belle.
Con affetto,
B.

Image: dan / FreeDigitalPhotos.net

mercoledì 16 febbraio 2011

Lo confesso, non avevo più voglia...

Ve ne sarete accorte. Il blog un pochino abbandonato, aggiornamenti più rari, meno passione. Novità tanto desiderate che partono più lentamente del previsto.
Sono qui a spiegarvi e a dirvi la verità, che è sempre la cosa migliore.
A novembre ho avuto un altro aborto. Niente di che, in confronto a certe altre esperienze, eh? Una "leggerissima" gravidanza biochimica, cioè un test che diventa positivo, resta positivo una decina di giorni e poi arriva il ciclo, e un ginecologo incompetente ti dice che ti sei sognata tutto e che "non ci sono segni di sfaldamento" e il giorno dopo ti arriva un ciclo da emorragia... Lasciamo perdere.
Insomma, non avevo davvero voglia di pensarci più.
Ho avuto un miracolo a 42 anni. Ma cinque gravidanze iniziate e una sola andata a buon fine come si devono considerare? Sono stata bravissima a tentare, a mirare, a non mollare mai, ma sono stanca.
Forse sono arrivata al capolinea. Forse ho voglia di non  pensarci più.
Poi penso a tutte quelle che sono ancora in pista e non hanno ancora preso in braccio il loro bambino, ed eccomi ancora qui. Come faccio a lasciarvi?
De profundis, mi sento di dirvi ancora: non mollate. Se non ce l'avete fatta almeno una volta, non mollate. Io forse ho preteso troppo dalla sorte continuando a lottare per il secondo figlio. Per il primo sono certa che lotterei ancora.
Cambiando argomento: questa settimana riunione con due amiche, una psicologa e la mediatrice familiare che conoscete già. Il Forum delle MammeOver40 è sempre lì nei miei pensieri, per chi vuole diventare mamma e per chi mamma lo è già.
Ci sentiamo presto, vi abbraccio
B.

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